Un giro di pista con… i portacolori del team MTR MOTO.GP TEAM raccontano: il “Mugello Circuit” ai raggi X
15 curve mozzafiato e un rettilineo da 300 km/h. Fabio Di Giannantonio, Alessandro Delbianco e Filippo Fuligni ci guidano alla scoperta del Mugello Circuit, scenario del 5/6 round del Campionato Italiano Velocità. Un giro di pista ‘virtuale’ per scoprire, curva dopo curva, i punti più interessanti del tracciato toscano attraverso le emozioni e i ricordi dei tre portacolori del team MTR MOTO.GP TEAM.
“Il Mugello è una delle mie piste preferite – racconta Fabio Di Giannantonio (Honda NSF250RW #21) – Il primo giro che ci fai dentro ti senti quasi perso, poi quando inizi a tirare diventa qualcosa di stupendo. La prima parte del tracciato è composta da una serie di esse medio-veloci, mentre nella parte centrale, la mia preferita, troviamo la Casanova/Savelli: una esse in discesa da affrontare a gas spalancato prima di catapultarsi nelle due Arrabbiate, due curve velocissime e in salita, dove la seconda è anche cieca. Arrivando alla parte finale, percorriamo ancora un’altra esse (Scarperia/Palagio) e il Correntaio, una curva molto bella soprattutto nel giorno di gara, con la splendida cornice di pubblico a gremire la tribuna davanti. Ci lanciamo infine verso le due Biondetti, da fare ‘a cannone’, prima di giungere all’ultima curva, la Bucine: bellissima, gigante, così tanto che sembra che non finisca più”.
“Effettivamente – prosegue Alessandro Delbianco (Honda NSF250RW #52) – la descrizione tecnica del tracciato è molto complicata. Posso dire però che il Mugello è una delle piste più belle del mondo, se non la più bella; con dei sali-scendi che sembra un luna park. Ed è proprio al tracciato toscano che è legato il ricordo migliore dei miei anni agonistici, con il doppio podio centrato qui la scorsa stagione”.
“Il Mugello è una pista molto molto tecnica – concorda Filippo Fuligni (Honda NSF250RW #22) – con una curva cieca come l’Arrabbiata 2, tante varianti sia molto veloci che un po’ più lente e curve a lungo raggio come il Correntaio e la Bucine, che immettono nel lunghissimo rettilineo finale, di oltre un chilometro, dove soprattutto in Moto3 è importante mantenersi in scia. Il Mugello saprà regalare, soprattutto nella nostra categoria, grandissime battaglie”.